giovedì 27 ottobre 2011

Per ricordare l'alluvione del Levante Ligure



Una delle poesie più belle di Eugenio Montale per ricordare chi in questo momento soffre per la tragedia che ha colpito la Liguria e perché Monterosso torni a risplendere



immagine da google

Meriggiare pallido e assorto

presso un rovente muro d' orto,

ascoltare tra i pruni e gli sterpi

schiocchi di merli, frusci di serpi.



Nelle crepe del suolo o su la veccia

spiar le file di rosse formiche

ch' ora si rompono ed ora s' intrecciano

a sommo di minuscole biche.



Osservare tra frondi il palpitare

lontano di scaglie di mare

mentre si levano tremuli scricchi

di cicale dai calvi picchi.



E andando nel sole che abbaglia

sentire con triste meraviglia

com' é tutta la vita e il suo travaglio

in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

(Eugenio Montale, Ossi di seppia)



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