giovedì 4 dicembre 2014

Parigi non convenzionale: le passages e i Grandi Magazzini Storici

Breve viaggio a Parigi per visitare luoghi non proprio turistici e immergersi nell'atmosfera delle feste prima della calca dei giorni vicini all'8 dicembre: filo conduttore di questa tappa nella città che più amo, insieme a Roma, sono i "passages" e le sedi storiche dei grandi magazzini "Galerie Lafayette" e  "Printemps".
I passages, nati alla fine del XVII,  possono considerarsi la prima forma di galleria commerciale coperta: comparsi infatti per la prima volta a Parigi verso la fine del Settecento, sino alla prima metà dell'Ottocento vivono il loro periodo di massima diffusione.


In questi anni, grazie anche all'aumento demografico, i seppur numerosi negozi parigini non riuscivano a soddisfare la crescente domanda di beni. Inoltre la città si presentava con strade strette e scomode, senza né marciapiedi né fognature, pervasa da violenza e caos. Questa situazione portò gran parte dei commercianti parigini ad abbandonare il centro cittadino, per instaurare i loro negozi principalmente nella periferia nord della capitale francese. 


Fu dunque chiara la necessità di ridefinire e risanare il centro cittadino. Ciò avvenne in parte con l'edificazione dei passages che, nella visione degli architetti post-rivoluzionari, dovevano rappresentare uno spazio democratico (perché potenzialmente accessibile a tutti) e allo stesso tempo fondere la funzione commerciale con l'intrattenimento (presentavano infatti luoghi di ristoro, come bar e ristoranti, e di spettacolo, principalmente teatri). 
                     

I passages sono contraddistinti da un massiccio utilizzo di vetro e ferro, materiali che lo sviluppo dell'industrializzazione aveva  reso disponibili su larga scala. Inoltre, essendo tipicamente materiali "moderni", conferivano un aspetto moderno all'intera costruzione, andando a rappresentare la grande soddisfazione dell'uomo ottocentesco per il proprio sviluppo tecnologico.
Altra caratteristica era l'adozione in un vasto spazio dell'illuminazione a gas, che sostituì quella a olio.
Infine il passage modificò completamente il significato dell'acquisto per una parte consistente della popolazione. Infatti la boghersia, frequentatrice classica del passage, trasfò l'acquisto in occasione per vestirsi in modo elegante, per vedere e farsi vedere. Caratteristica che coincise con la voglia di questa classe, in forte ascesa sul piano sociale, di possedere nuovi beni per accrescere e affermare il proprio status sociale.  


Il maggior numero di Passages si trova nel 2° Arrondissement,  anche se il più antico  a quello del Palais Royal (nel 1° arrondissement) con la lottizzazione dei suoi giardini, da parte del Duca d'Orléan nel 1786, al fine di intascare gli affitti dei negozi che vi si installarono.
Un vero gioiello è la Galerie Vivviene con il suo aspetto un po' retro 



che incrocia la Galerie Cobert, caratterizzata da una magnifica prospettiva 


ed una piccola statua di Venere posata sotto la rotonda. 


Infine Passage de Panorama, primo luogo pubblico della capitale illuminato a gas. All'interno della galleria è possibile imbattersi una una vestigia del passato "L'arbre a Cennelle" con la sua bella vetrata 


 e numerosi negozi di filatelia e di vecchi libri. 


Boulevard Haussman,la lunga arteria che prende il nome dal Prefetto della Senna che volle il rinnovamento topografico della capitale francese creando i grandi assi stradali: è qui che si trovano, l'una a fianco all'altra, le sedi storiche  dei due grandi magazzini, "Galerie Lafayette"



e "Printemps"


nati alla fine del XIX secolo e che, nel periodo natalizio si vestano  festa attirando una folla sterminata di parigini e turisti in cerca di un regalo originale (o solo costoso in quest'epoca di omologazione e globalizzazione). Vale comunque la pena ammirare sia gli addobbi sia le facciate originali.


domenica 16 novembre 2014

Torta di miele speziata

Con tempi sempre più lunghi tra una pubblicazione e l'altra, ritorno oggi con un dolce che ha già il sapore del Natale: forse è il desiderio di freddo in questo scampolo di autunno pieno di una fitta pioggia che sta devastando il nostro paese.
La ricetta è veramente semplice ma l'aroma che sprigiona è  invitante.


150 gr di farina per dolci 
100 gr di zucchero
6 cucchiai di miele
1/2 bustina di lievito per dolci
50 gr di uva sultanina
0,50 dl di brandy
3 chiodi di garofano
2 uova
2 cucchiai di olio di oliva
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
50 gr di gherigli di noci
la scorza di un limone non trattato
zucchero  a velo


  • mettere a bagno l'uvetta sultanina per circa 20 minuti,
  • intanto sbattere le uova con lo zucchero sino a quando si  otterrà un composto spumoso,
  • unire quindi il miele e l'olio,
  • aggiungere, poco alla volta, la farina setacciata insieme al lievito, continuando a mescolare sino a raggiungere un composto liscio e omogeneo,
  • aggiungere, sempre mescolando, il brandy,la scorza del limone, i gherigli tritati finemente, l'uvetta ben strizzata, la cannella e i chiodi di garofano precedentemente pestati,
  • ungere uno stampo da torta,versare il composto,
  • cuocere nel forno, preriscaldato  a 180°, per 40/45 muniti,
  • servire la torta con una spolverata di zucchero a velo.


domenica 19 ottobre 2014

Peperoni arrostiti sott'olio

Ultime conserve prima della brutta stagione: peperoni arrostiti sott'olio, per portare sulla tavola dell'inverno un po' di luce e di di calore.



1 kg di peperoni gialli e rossi
prezzemolo tritato
5-6 acciughe sotto sale
olio EVO

  • togliere  il picciolo dei peperoni, privarli dei semi e lavarli accuratamente,  avendo cura di mantenerli interi,
  • scaldare il forno a temperatura massima e adagiare i peperoni sulla griglia, 
  • mettendo la  leccarda nel ripiano inferiore per evitare che il liquido rilasciato dai peperoni cada,
  • girare i peperoni su se stessi quando la pelle della parte superiore è sufficientemente abbrustolita, ma non bruciata,
  • a cottura ultimata su tutti i lati togliere i peperoni dal forno e porli in un sacchetto di carta ( questa operazione serve per togliere più facilmente la pelle), 
  • procedere con lo spellare i peperoni e tagliarli a listarelle,
  • a questo punto disporre le listarelle in un contenitore di vetro a chiusura ermetica, 
  • alternare gli strati di peperoni con il prezzemolo tritato ed i  pezzettini di acciughe, precedentemente sciacquate sotto l'acqua corrente per eliminare il sale,
  • ricoprire con olio di oliva, avendo cura di eliminare le bolle d'aria che si formano, usando il dorso di una forchetta oppure l'apposito dischetto di plastica reperibile in qualsiasi supermercato,
  • procedere alla sterilizzazione qui, riporre e gustare dopo circa due mesi.





Sterilizzazione

Per la sterilizzazione dele conserve, siano 
esse verdure che marmellate, procedere alla sterilizzazione nel seguente modo : 

  1. avvolgere i vasi di vetro con dei panni, per evitare che tocchino tra di loro,
  2. porli in una pentola e coprire con acqua, compreso il coperchio,
  3. portare ad ebollizione e fare bollire per un'ora,
  4. fare raffreddare i baratoli all'interno della pentola,
  5. nel momento in cui i baratoli vengono tolti dalla pentola assicurarsi che il coperchio risulti concavo ( nel caso contrario ripetere l'operazione, sostituendo il coperchio),

domenica 12 ottobre 2014

Zuppa di fagioli borlotti e patate

Ritorno dopo due mesi di totale inattività con una zuppa molto classica ma comunque sempre apprezzata: fagioli borlotti freschi( ma si possono usare tranquillamente quelli secchi)e patate, resa particolarmente saporita con l'aggiunta di un battuto di speck acquistato direttamente in Sudtirol. Il quantitativo degli ingredienti è piuttosto indicato in quanto può variare a seconda della loro qualità e del gusto di ciascuno.


per 4 persone

350 gr di fagioli borlotti freschi sgranati
3/4 patate medio/piccole
 1 carota
1 cipolla
1 costa di sedano
1 spicchio d'aglio
salvia
50 gr di speck tagliato in un'unica fetta
olio di EVO
sale e pepe q.b.
  • sgranare i fagioli, lavarli, metterli in una pentola e coprirli di acqua,
  • portare ad ebollizione e fare cuocere per circa 30 minuti e comunque sino a quando risulteranno ben cotti ma non sfatti,
  • intanto tritare finemente la carota, il sedano,la cipolla e lo speck,
  • sbucciare,tagliare a cubetti e lavare le patate,  

  • mettere due cucchiai di olio in una casseruola e, quando questo sarà caldo ,aggiungere la salvia e l'aglio ( questa operazione serve a fare rilasciare gli oli essenziali che daranno maggiore sapore al piatto),
  • quindi aggiungere il trito di sapori e lo speck, fare soffriggere per alcuni minuti,


  • aggiungere le patate e continuare la rosolatura,

  • a questo punti irrorare il tutto con due o tre mestoli dell'acqua di cottura dei fagioli e fare cuocere le patate ( nel caso il brodo asciughi troppo aggiungerne un altro mestolo),
  • al termine della cottura versare i fagioli, fare cuocere ancora 3-4 minuti,
  • prendere la metà del composto così ottenuto e frullarlo con il mini pimer,
  • riunire i due composti,aggiustare di sale e aggiungere una spolverata di pepe,
  • servire ben caldo con un goccio di olio EVO versato a crudo ed eventualmente una spolverata di pepe macinato al momento.




domenica 10 agosto 2014

Tempura di verdure

La tempura è un piatto della cucina giapponese ed un ottimo modo per friggere in pastella sia le verdure sia il pesce: se questo tipo di cottura avviene con lo wok, il successo è assicurato. Il segreto per un'ottima tempura è di tenere la pastella sempre a bassa temperatura e per questo il recipiente che la contiene deve essere posto in un'altro con del ghiaccio. Cosa c'è di meglio quindi per passare una serata tra amici, approfittando delle poche giornate  calde  di questa pazza estate, per gustare una tempura di verdure  insieme ad un buon bicchiere di vino?


1 carota
1 cipolla di Tropea
2 zucchine
1 manciata di fagioli
200 ml di acqua gassata ghiacciata
100 gr di farina 00
1 tuorlo d'uovo
olio di semi
cubetti di ghiaccio

  • pulire e lavare tutte le verdure,
  • tagliare le singole verdure a striscioline  in verticale dello spessore di 3/4 mm e delle lunghezza di 5 cm circa e la cipolla a rondelle anch'esse di 3/4 mm, 
  •  immergere un  contenitore di metallo (precedentemente lasciato per 15 minuti in freezer)in una ciotola più grande contenente del ghiaccio (di questo modo la pastella si manterrà sempre ben fredda),
  • sbattere nel contenitore di metallo, il tuorlo e incorporare l’acqua gassata gelata, setacciare infine la farina  e mescolare non troppo a lungo, l’impasto non deve risultare colloso ma piuttosto liquido,
  • scaldare l'olio,immergere le verdure nella pastella e successivamente nell'olio caldo,
  • con l'aiuto di una pinza girare le verdure sino a quando la pastella avrà preso un bel colore dorato ma non eccessivamente scuro,
  • scolare le verdure e porle su carta assorbente per eliminare l'eccesso di olio,
  • servire ben calde dopo averle salate a piacere.




sabato 31 maggio 2014

Bucatini, acciughe e pomodori datterini

Continua la pubblicazione di primi piatti freschi e appetitosi che io definisco da mare: sono composti da ingredienti sapidi, tipici della nostra dieta mediterranea, dove prevalgono i profumi delle erbe aromatiche, aggiunte seguendo il proprio gusto, ma che devono esaltare  gli ingredienti di base. 
In questa ricetta l'aglio, il prezzemolo ed il basilico si sposano con l'acciuga sotto sale ed il tutto è stemperato dal gusto dolce del pomodoro datterino. Una proposta da copiare per una  cena  con gli amici, magari dopo una bella nuotata.



per 4 persone
250 gr di bucatini
4/5  acciughe sotto sale
300 gr di pomodori datterini
5 cucchiai di olio extravergine di oliva della riviera ligure
aglio, prezzemolo e basilico
sale q.b.
  • pulire le acciughe sotto sale in abbondante acqua corrente, 
  • farle sciogliere nell'olio, quindi aggiungere un abbondante trito di aglio, prezzemolo e basilico,


  • lavare e tagliare a quarti i pomodorini, quindi condirli con il sale,


  • intanto cuocere la pasta al dente,
  • aggiungere al sughetto di acciughe un mestolo di acqua di cottura e fare insaporire la pasta a fuoco vivace,avendo comunque l'accortezza di non farla ritirare troppo, 


  • a fuoco già spento aggiungere i pomodorini e mescolare.






sabato 24 maggio 2014

Farro, pomodori Piccadilly, feta, olive Kalamata e pesto di erbe aromatiche

La stagione dei piatti freddi è finalmente arrivata ed è il momento di sbizzarrirci in mille ricette suggerite dalla nostra fantasia, come rielaborazione di altri piatti e, perché no, anche sperimentando ciò che si trova in rete. 
Delle qualità del farro ho parlato in uno dei primi post pubblicati (che tenerezza rivederlo) qui, oggi voglio suggerirvi degli abbinamenti che racchiudono tutto il gusto ed il profumo del Mediterraneo: il farro, uno dei grani più antichi, il pomodoro, insostituibile elemento della nostra cucina, la sapidità del formaggio Feta e delle olive Kalamata ( figlie di quel popolo greco che tanto ha contribuito a creare la nostra civiltà) ed infine le erbe aromatiche, io ho usato quelle che crescono nel mio piccolo lembo di terra, ma possono essere le più varie, senza tralasciare di condire il tutto con un buon olio di oliva extravergine, in questo caso ligure per non sovrastare gli altri gusti. 
per 4 persone



300 gr di farro
300 gr di pomodori Piccadilly
150 gr di feta
30 olive Kalamata
erbe aromatiche fresche (basilico, origano, maggiorana, nipitella, timo)
olio di oliva extravergine
sale e pepe q.b.
  • lavare sotto l'acqua corrente il farro e farlo cuocere, al dente, in abbondante acqua salata,
  • quindi scolarlo e passarlo sotto il getto dell'acqua fredda per fermare la cottura,
  • condire con olio e pepe,


  • mentre il farro cuoce lavare, tagliare i pomodorini e condirli con sale, olio e un abbondante trito di erbe aromatiche (la quantità delle erbe è legata al gusto di ciascuno ed al profumo più o meno intenso),
  • lasciare insaporire i pomodori,


  • aggiungere quindi al farro cotto e freddo la Feta tagliata a piccoli cubetti, le olive ed i pomodorini già conditi,
  • lasciare insaporire almeno un'ora prima di servire,
  • ottimo come primo ma anche delizioso come piatto unico.



venerdì 16 maggio 2014

Cheesecake limone e fragole

Limoni e fragole un connubio perfetto per una cheesecake fresca e colorata. 
Le cheesecake sono senz'altro, tra i dolci al cucchiaio, quelli che preferisco anche perché, se preparate con la ricotta oppure lo yogurt ed abbinate  alla frutta non sono particolarmente caloriche: ottimo dolce per un fine pasto e/o per una merenda.
Per la farcia mi sono ispirata alla ricetta di Imma (Dolci a GoGo) della sua cheesecake amalfitana: non me ne voglia, ma credo che la rete serva anche per ispirarci e rielaborare le ricette, sempre comunque citando le fonti.

per uno stampo di cm 18 di diametro


150 gr di biscotti secchi(tipo marie)
130 gr di burro
Succo di 3 limoni
1/2 litro di latte
80 gr zucchero
2 cucchiai di farina

250g di ricotta
250g di panna
3 fogli di colla di pesce
300 gr di fragole
  • tritare con il mixer i biscotti,
  • aggiungere ai biscotti 80 gr di burro fuso,
  • sigillare la base dello stampo ad anello con la pellicola trasparente, avendo cura di tirarne i lembi nella parte superiore dello stampo stesso, verso l'esterno,
  • compattare il composto di biscotti sul fondo,
  • tenere in frigo per un'ora circa,
  •  porre la colla di pesce in un recipiente con acqua fredda, 
  • far sciogliere il burro rimante sul fuoco e aggiungere la farina tutta in una volta,
  • amalgamare velocemente facendo attenzione a non formare grumi, 
  • incorporare, poco per volta, il succo dei limoni,il latte e lo zucchero, 
  • rimettere sul fuoco e portare ad ebollizione,
  • continuare a  bollire la crema per 1 o 2 minuti circa, sempre mescolando, fino a quando non inizia a rapprendere, 
  • dopo tale operazione versare in una ciotola e lasciare raffreddare completamente,
  • con il frullino oppure il mixer ad immersione montare la crema e renderla lisci e vellutata,
  •  aggiungere la ricotta e continuare a montare il tutto,
  • strizzare la colla di pesce e scioglierla in 20 ml di panna, scaldata a bagnomaria,
  • unirla al composto di ricotta e crema e continuare a montare con il frullino,
  • infine aggiungere alla crema la panna, avendo cura di amalgamarla con una spatola con movimenti dal basso verso l'alto,
  •  versare il composto così ottenuto  sulla base di biscotto e riporre in frigo almeno 2 ore,
  • decorare con le fragole e foglie di menta.




domenica 11 maggio 2014

Cosce di pollo, olive taggiasche e pinolo

Non sarà certo una ricetta elaborata e neppure originale ma è comunque un buon secondo da condividere in famiglia. Nella tradizione ligure le olive taggiasche ed i pinoli sono usati con il coniglio, ma anche con il pollo non sono niente male.


per 4 persone

8 sovracosce di pollo senza pelle
1 scalogno
2 foglie di alloro
20 gr di pinoli
75 gr di olive taggiasche
1 dl di vino bianco secco
2 dl di brodo di carne
2 cucchiai di olio di oliva
  • pulire lo scalogno e tritarlo,
  • in un tegame, possibilmente di terra cotta, fare riscaldare l'olio, 
  • unire le sovracosce di pollo, rosolarle da ogni parte,

  • aggiungere lo scalogno, le foglie di alloro, i pinoli,le olive, sale e pepe e dopo  3-4 minuti sfumare con  il vino,
  • quando il vino sarà consumato aggiungere il brodo ben caldo, coprire e fare cuocere a fuoco moderato per 30-35 minuti, mescolando,

  • negli ultimi 5 minuti di cottura togliere i coperchio per ridurre ulteriormente il sugo di cottura.