giovedì 30 giugno 2011

la tartara

Il caldo impossibile di questi giorni e il desiderio di recuperare un po' di forma fisica, mi hanno indotto a cucinare piatti leggeri ma comunque gradevoli. Una di queste pietanza e senz'altro la tartara di carne che ha molti può suscitare un po' di remore perché considerano la carne cruda poco sana. La versione che faccio non è quella classica, con l'uovo sopra,  è comunque molto appetitosa.

per 4 persone
400 gr di carne di manzo magra tritata finemente
1 cucchiaio di capperi
2/3  cetriolini sottaceto
4/5 olive verdi
2 limoni
sale pepe q.b.
olio di oliva

  • mettere in una ciotola la carne e irorarla con il succo di limone,
  • fare un trito con i capperi, le olive ed i cetriolini,
  • aggiungerli alla carne, salare e peapare,
  • fare riposareil tutti, fuori del frigo, per circa due ore,
  • mettere poi in frigo per un'ora,
  • servire la carne condita con un filo di olio di oliva possibilmente extravergine, il tutto accompagnato da una bella insalata mista.





venerdì 24 giugno 2011

Cheesecake con amarene

Ho sempre avuto una certa reticenza a preparare la cheesecake,anche perché l'immagine che ne avevo  era quella di un dolce bello d'aspetto ma anche un po' "Finto". Poi, vagando nella rete, mi sono imbattuta nella ricetta di Silvia e dopo averla sperimentata, non ho più avuto dobbi, la cheesecake è un dolce veramente da provare.

 Ingredienti per una tortiera di 26 cm di diametro



200 gr di formaggio morbido tipo philadelphia
300 ml di panna fresca
50 gr di zucchero
200 gr di biscotti digestive
100 gr di burro
sciroppo e amarene sciroppate 
  • sbriciolare bene i biscotti (l'ideale è farlo con un mixer, altrimenti in caro vecchio batticarne è perfetto) e metteteli in una ciotola,
  • fare sciogliere il burro e miscelarlo con la polvere di biscotto; si dovrà ottenere un composto umido che tende a compattarsi se viene pressato,
  • versare questo composto in uno stampo con il fondo rivestito di carta da forno quindi, con l'aiuto di un cucchiaio, compattarlo facendo attenzione a creare uno strato uniforme per il fondo,
  •  posizionare in frigorifero,
  • lavorare il formaggio in una ciotola con lo sciroppo di amarene,
  •  aggiungere lo zucchero ,
  • continuare a mescolare fino ad ottenere una crema densa e liscia,
  • da parte montare la panna, quindi incorporarla delicatamente alla crema di formaggio, con movimenti dal basso verso l'alto,
  • estrarre  la base dal frigorifero, versare la crema sulla base, livellarla con l'ausilio di un cucchiaio umido,
  • rimettete il tutto in frigorifero, dove dovrà restare per almeno 1 ora,
  • guarnire con le amarene, il loro sciroppo ed una spolverata di biscotti sbriciolati.



con questa ricetta partecipo al contest  " Una tira l'altra"  di "Zampette in pasta"


lunedì 13 giugno 2011

una breve vacanza in Alsazia

Il ponte del 2 giugno è stato provvidenziale per molti di noi in quanto ci ha permesso di assaporare uno scampolo di vacanza in attesa del meritato riposo estivo.
In più occasioni in casa avevamo programmato un viaggio in Alsazia, ma una sorta di maledizione ci aveva fatto rimandare il viaggio, in alcuni casi anche dopo avere già prenotato: questa meta  era diventato una specie di scommessa, tanto che avevamo timore anche a pronunciarne il nome.
Poi, come spesso accade, all’ultimo momento, nonostante un po’ di difficoltà per trovare posto, la solita allegra compagnia è riuscita a partire: chi segue il mio blog sa di chi parlo, vale a dire mio marito Gianni, mia sorella Lia e lo “zio Mario”, ossia mio cognato.
Ma andiamo per gradi, un po' di storia e di geografia di questa parte di Francia credo sia doverosa. Intanto comincia con il dire che l'Alsazia è la  regione francese più piccola,composta da due dipartimenti, il Basso Reno (Bas-Rhin, Unterelsass) a nord e l'Alto Reno (Haut-Rhin, Oberelsass) a sud.
La città principale e capoluogo è Strasburgo che è anche il centro urbano più grande, nonché capoluogo del dipartimento del Basso Reno (o Bassa Alsazia o Nord-Alsazia), seguono, per grandezza, Mulhouse e Colmar, quest'ultima capoluogo del dipartimento dell'Alto Reno (o Alta Alsazia o Sud-Alsazia, Sud-Alsace o Südelsass in tedesco).


La cosa che impressiona di più, una volta che si è conosciuto un po' dela sua storia è che, a differenza delle regioni confinanti, l'Alsazia non ha mai conosciuto un periodo di unità e autonomia.
Nei secoli ha subito alterne vicende che l’hanno portata ad essere annessa alternativamente all’impero Asburgico, alla Germania e alla Francia: in particolare sino al IX era sotto l’influsso dei franchi, verso la fine del secolo IX è passata alla Germania e  incorporata al ducato di Svevia, divisa nei due langraviati dell’Alta e Bassa Alsazia dove è rimasta, sotto gli Asburgo, sino al 1648.
Durante la guerra dei Trent'anni l'Alsazia, che era stato un fertile territorio per la diffusione della Riforma, ha subito l'influsso francese sino alle Paci di Westfalia (1648)  che cedettero alla Francia i langraviati dell'Alta e della Bassa Alsazia e la prefettura della Decapoli.
Luigi XIV rese definitiva l'unione di tutta l'Alsazia, compresa Strasburgo (1681), alla Francia, cui rimase fino al 1870, quando fu annessa assieme alla Lorena alla Germania (Trattato di Francoforte, 1871), in seguito alla guerra franco-prussiana. Nel 1919 fu restituita alla Francia con il Trattato di Versailles. Occupata dai Tedeschi nel 1940, fu liberata dagli Alleati nel 1944. Diverse forme del dialetto alsaziano, variante molto francesizzata del tedesco alemanno, sono tuttora parlate e diffuse in questa regione.



La storia di questa regione ha fatto si che L’Alsazia sia anche una terra d’arte e di cultura i cui diversi impulsi testimoniano dell’apertura intellettuale e dell’inesauribile creatività dei suoi artisti. Le diverse forme artistiche hanno una vivacità significativa, senza dimenticare l’architettura civile che conta su numerosi edifici che risalgono al Rinascimento e all’età classica, l’architettura militare che testimonia della posizione altamente strategica che ha sempre occupato l’Alsazia in Europa e il patrimonio religioso che custodisce dei veri e propri tesori architettonici.
Infine, l’ambiente rurale tradizionale con la sua ricchezza e la sua diversità, testimonia della pluralità geografica e culturale dell’Alsazia.
 Una menzione particolare meritano le cicogne che, dopo un periodo negli anni '70 in cui hanno rischiato l'estinzione, ora, grazie anche alla volontà di numerosi gruppi ecologisti, popolano nuovamente la regione e ne sono diventate il simbolo, visibile in ogni dove.




Il nostro viaggio si è svolto alla ricerca non solo delle testimonianze del passato, ma soprattutto abbiamo privilegiato le escursioni lungo la “Strada dei vini” , la degustazione dei piatti locali, lasciandoci assorbire dal paesaggio dove i vigneti si stendono per km e km, e rimanendo meravigliati come bambini nel vedere le cicogne che hanno costruito i loro imponenti nidi sui tetti delle case più belle dei numerosi villaggi, che hanno conservato ancora intatto il fascino di borghi medievali con le case a graticcio ancora mirabilmente conservate e abitate.
Sicuramente le città più note dell’Alsazia sono Colmar e Strasburgo, rispettivamente capoluogo dell’Haut-Rhin e Bas-Rhin, ma i villaggi e le piccole città che si incontrano sono numerose e tutte piene di fascino.
L’Alsazia ha una forte connotazione anche turistica e questo forse ha reso alcuni luoghi e prodotti non così autentici, ma nel complesso mantiene ancora una forte identità culturale sua propria.
Come ho detto Colmar è il capoluogo dell’Haut-Rhin ed è conosciuta universalmente per il suo centro storico ricco di case a graticcio





ed il quartiere denominato “Petite Venice” per il dedalo di canali sui quali si rispecchiano le case.



e il "Quai de poissonerie", che costeggia l’Antica Dogana.




Ma non tutti forse sanno che la statua che di trova al centro della Piazza dell’Antica Dogana , opera di Bartholdi ( l’autore della Statua della Libertà e originario di Colmar), rappresenta Lazar de Schwendi, comandante al servizio dell’impero e signore di Hohlandsbourg, che si era battuto contro i turchi. Il tralcio di vite che tiene in mano è il ceppo di Tokay che piantò nelle sue terre e secondo la legenda il primo ad essere introdotto in Alsazia.


Colmar è ricca di belle case, di particolare interesse sono la “maison Pfister”






e la “maison des tetes”




Le strade del contro storico di ogni città dell’Alsazia, grande o piccola che sia, è caratterizzata da negozi di prelibatezze tra le quali spiccano le pasticcerie stracolme di Macarons, pain d’épice ma soprattutto il dolce tradizionale alsaziano il Kugelhupf, la cui ricetta è ripetuta, sino alla noia, su ogni oggetto pronto per essere venduto al turista.
Non mancano comunque anche delizie salate!!!!





giovedì 9 giugno 2011

Dopo molti giorni eccomi di nuovo a voi dopo un periodo di assenza dovuta ad una piccola vacanza nel ponte del 2 giugno e per problemi al computer. Per rilassarmi un po', prima delle ferie estive sono stata in Alsazia, dolce regione della Francia meta imperdibile per gli amanti dei percorsi enogastronomici. Appena mi è possibile pubblicherò un post con alcune indicazioni utili e tante foto.
Ricordo a tutti quelli che visitano il blog, e non solo, che il contest " Insalata, non solo dieta" continua sino al 30 luglio 2011 e pertanto aspetto le vostre ricette.