domenica 29 agosto 2010

la vacanze sono finite: buon ritorno a tutti



Con questo fine settimana le vacanze sono finite per quasi tutti e allora auguro un "BUON RIENTRO " a quelli che mi seguono e che vorranno seguirmi nel futuro.
Quest'anno amici e parenti, sapendo della mia passsione per la cucina e in onore del blog, mi hanno portato dalla loro vacanze dei deliziosi regali in tema.
Devo ringraziare in modo particolare la "nipotina Alessandra" , (quasi coprodutrice del blog , che ha pensato a pubblicizzarlo con uno strumennto di lavoro personalizzato;  e poi mia figlia Giulia che, nel suo peregrinare per gli Stati Uniti, mi ha portato la versione originale di  Julia Child " The Frenche chef cookbook" acquistato direttamente allo Smithsonian Institute di Washington dove è riprodotta la cucina dalla quale impartiva, negli anni '60, le sue lezioni di cucina.
Mio figlio Niccolò non è riescito a portami alcun regalo dalla sua esperienza parigina perché si è conclusa in ospedale, per una appendicite e relativo intervento, per fortuna ben riuscito: come mamma non ho potuto comunque non andarlo a riprendere e, una volta passato lo spavento, non ho potuto sottrami all'acquisto  di un souvenir piccinio piccino, ma importante per la mio collezione di scatole e barattoli di latta da tenere in cucina.

orecchiette con sugo all'arrabbiata

Le orecchiette tradizionalmente vanno  con le cime di rapa, ma vi assicuro che anche un buon sugo come quel per le penne all'arrabbiata sono eccezionali.


2 scatole di pomodori pelati oppure 1Kg di pomodori maturi,
olive taggiasche,
2/3 peperoncino,
prezzemolo,
aglio,
4 cucchiai di olio di oliva,
sale q.b.
  • mettere in una casseruola l' olio, il prezzemolo tritato con uno spicchio d'aglio, il peperoncino privato dei semi, i pomodori ( se freschi sbucciati, privati dei semi e tagliati a piccoli pezzi),
  • mescolare e porre sul fuoco,
  • fare sobbollire lentamente per circa 45 minuti avendo  cura di mescolarlo,
  • cuocere le orecchiette al dente e saltarle in padella con il sugo.

sabato 28 agosto 2010

torta con le pesche

La pesca, la regina dell'estate: oggi mi è venuta voglia di preparare un dolce con questo frutto e sfogliando i vari testi di cucina e rovistando tra fogli e foglietti, ritagli di giornale ho trovato questa ricetta che mi è sembrata  la più adatta ad esaltarne il gusto. La ricetta è stata presa da "L'enciclopedia della cucina italiana" De Agostini Editore SpA qui

200 gr di farina ( mischiare la farina 00 di grano tenero,70%, con frumina 30%),
200 gr di zucchero,
2/3 pesche gialle a seconda della grandezza,
2 uova,
200 gr di burro,
1bustina di lievito per dolci

  • mettere 100 gr di burro in una teglia che possa andare sul fuoco e farlo fondere a calore moderato. Quando sarà ben spumeggiante e colore nocciola*, versarvi 100 gr di zucchero, distribuendolo omogeneamente nella teglia  e toglierla dal fuoco, 

  • lavare le pesche, sbucciarle, dividerle e metà e privarle del nocciolo, ridurle a  fettine di 2 mm circa e disporle nella teglia, formando una corona circolare,
  • raccogliere il burro e lo zucchero rimasto in una terrina e lavorarlo con la frusta, incorporare le uova, la farina ed il lievito sino ad ottenere una crema bel  amalgamata: se il composto dovesse presentarsi non particolarmente cremoso, aggiungere 3/4 cucchiai di latte,





  • versare il composto ottenuto sopra le pesche nella teglia, distribuendolo in modo uniforme; quindi infornare a 180° per 30 minuti,














  • sfornare la crostata, capovolgerla su un piatto da portata e servirla tiepida o fredda.
* Burro nocciola : rappresenta uno degli stadi che raggiunge il burro durante il riscaldamento in padella. Dopo avere assunto un colorazione rossiccia, si scurisce gradatamente, acquistando anche un aroma caratteristico. Fare la massima attenzione e toglierlo da fuoco tempestivamente, perché il burro bruciato  sviluppa acroleina, una sostanza dannosa per il fegato e di odore sgradevole.



giovedì 26 agosto 2010

palombo al prezzemolo e limone

I figli, appena tornati dalla vacanze, hanno deciso di cenare con gli amici per raccontare le reciproche esperienze e così questa sera siamo solo, mio marito ed io. Uscita dal lavoro decido di preparare una cena leggera, ma stuzzicante : cosa c'è di meglio di un piatto  a base di pesce. La scelta cade sul palombo che si cuoce velocemente ed è veramente gustoso preparato con prezzemolo, aglio e limone.

Per due persone

300 gr circa di pesce a tranci ( in questo caso palombo),
limone,
prezzemolo,
aglio,
olio di oliva,
sale q.b.
  • adagiare il pesce, tagliato a fette, in un padella antiaderente nella quale sono stati messi tre cucchiai di olio di oliva,
  • cospargere di un trito di prezzemolo e aglio,
  • fare prendere colore su entrambi e lati,
  • salare,
  • spruzzare il succo di un limone,
  • coprire la padella e fare cuocere per circa dieci minuti, quindi  verificare che il limone sia sufficientemente ritirato ma che comunque sia rimasto ancora del sughetto,
  • servire con un contorno di verdure miste cotte al vapore.

martedì 24 agosto 2010

polpo con patate

Alcuni giorni fa ho visto nel banco del pesce al supermercato dei polpi freschissimi e così ho pensato di fare felice tutta la famiglia cucinandolo nel modo più semplice ma comunque l'unico che ne esalta il gusto. Purtroppo non ho a disposizione un mercato del pesce e pertanto mi devo accontentare di quello della grande distrubuzione, dove normalemnte faccio la spesa,  che comunque predilige i prodotti a Km 0 e quindi il pesce che compro è spesso dell'arcipelago toscano. Per cucinare il mio bel polpo mi sono affidata ai suggerimenti dati da Fabio Picchi  qui nel suo "gustossimo" libro   " I dieci commandamenti per non fare peccato in cucina".


Le quantità, per quattro persone, sono indicative


1 Kg circa di polpo,
2 patate di medie dimensioni per persona,
acqua per la cottura,
peperoncino,
olio EVO,
aglio,
prezzemolo,
limone,
basilico,
sale grosso,
sale fino.


  • portare ad ebolizione una pentola di acqua con una manciata di sale grosso e 2/3 peperoncini,
  • immergere per tre volte il plpo per permettere ai tentacoli di arricciarsi,


  • immergere definitivamente il polpo insieme alle patate,




















  • continuare la cottura  per circa 20/30 minuti a fuoco lento, in modo da fare sobbollire l'acqua,
  • trascorso questo tempo spegnere il fuoco, togliere le patate e lasciare il polpo nell'acqua di cottura ancora per un'ora,
  • tagliare il polpo e le patate a piccoli pezzi ,
  • in una ciotola sbattere con una piccola frusta l'olio al quale va aggiunto il sale fino, il limone, un tritto di prezzemolo e aglio e alcune foglie di basilico sminuzzato con le mani,
  • irrorare il polpo e le patate con il condimento preparato e lasciare riposare.
Il piatto è ottimo gustato anche il giorno dopo, avendo l'accortezza di mangiarlo a temperatura ambiente ed eventualmente accompagnato anche da un'insalata di stagione.
    


domenica 22 agosto 2010

la mia piccola oasi di verde

Quest'anno il mio piccolo spazio verde davanti a casa mi ha regalato una generosa fioritura che, complice un'estate non troppo calda e piuttosto piovosa, si sta protraendo nel tempo.
I fiori raccolti mi hanno permesso di  fare alcune composizioni giocando sui toni di colore di un servizio di piatti molto estivo.


















Torta di bietole e spinaci

Le torte salate sono sempre state le mia passione e devo dire che mi riescono piuttosto bene. Un po' di tempo fa avevo preparato la più classica di queste, quella con bietole e spinaci, che avevo anche fotografato, ma che non avevo mai postato. In questo caldo pomeriggio di agosto mi accingo a proporla, in attesa di avere nuovamente la macchina fotografica e realizzare alcune ricette che ho in mente da tempo.

Come per la maggior parte di questo tipi di piatti le dosi sono puramente indicative e devono anche rispettare i gusti soggettivi.


2 Kg circa di bietoline fresche,
4/5 cubetti di spinaci surgelati,
1/2 cipolla,
4 hg di ricotta,
tre uova,
una generosa manciata di parmigiano,
una spolverata di noce moscata,
olio di oliva,
sale q.b.,
1 confezione di pasta sfoglia.

  • lavare le bietole e cuocerle in acqua salata non troppo abbondante,
  • cuocere gli spinaci surgelati mettendoli in una padella antiaderente con due cucchiaio di olio di oliva ed un po' di sale fino ( la cottura è ultimata quando sono completamente scongelati ed hanno consumato la loro acqua di cottura),
  • in un 'altra padella antiaderente fare cuocere, a fuoco moderato, mezza cipolla tagliata  a fettine sottili e, quando quest'ultima sarà morbida, aggiungere le bietole, precedentemente trittate, facendole insaporire per alcuni minuti,











  • in un recipiente amalgamare ai due tipi di verdure, le uova, la ricotta, il parmigiano, la noce moscata,










  • stendere la pasta in una sfoglia piuttoste sottile e adagiarla su una teglia, precedentemente imburrata e cosparsa di farina,
  • mettere il composto nella teglia,












  • ritagliare delle strisce con la pasta rimasta e formare un reticolo ( simile   a quello delle crostate),












  • infornare a 180° per circa un'ora,
  • servire fredda.



E' possibile usare una pasta molto più semplice, fatta in casa, lavorando insieme :
  • 2 hg di farina,
  • 1 bicchiere di acqua,
  • 3 cucchiai di olio di oliva.
il segreto è quello di lavorare la lungo la pasta, sino a quando ha raggiunto una consistenza molto elastica e stenderla in una sfoglia sottile.

lunedì 16 agosto 2010

Pollo orientale ai profumi mediterranei con riso basmati al curry

Alcuni giorni fa vi avevo preannunciato che non avrei potuto postare nessuna ricetta perché ero in vacanza dai figli e dalla macchina fotografica ma, la mia nipotina adorata Alessandra, mi ha mandato questa ricetta che mi accingo a pubblicare. Come vedente le tradizioni culinarie fanno parte della nostra famiglia. Chissà che non ne nasca un blog a quattro mani.

Per quattro persone

Per il pollo:

600 gr di petto di pollo non battuto a fettine
uno spicchio grande d'aglio
due grosse foglie di salvia
un rametto di rosmarino
una foglia di alloro
mezzo bicchiere di vino bianco
farina q.b.
sale q.b
pepe q.b
due-tre cucchiai di salsa di soya
succo di mezzo limone
tre cucchiai di olio d'oliva (meglio se extra vergine).
Per il riso:

200 gr di riso basmati
curry q.b.
sale q.b.
una noce di burro
  • tagliare il pollo a piccoli pezzetti e infarinarlo,
  • in una larga padella antiaderente far rosolare lo spicchio d'aglio schiacciato nell'olio. Quando è abbrustolito levarlo e aggiungere salvia, rosmarino e alloro,
  • fare insaporire un attimo e aggiungere subito il pollo. Rosolarlo a fuoco vivace, quando inizia a colorirsi aggiungere il sale, il pepe e il vino bianco, lasciare evaporare e abbassare leggermente la fiamma (non deve però bollire),
  •  continuare la cottura per altri dieci minuti finchè il pollo non avrà un bel colorito dorato, quindi aggiungere il succo di mezzo limone e la salsa di soya.

Non esagerare con il sale poichè la salsa di soya è già molto saporita.

Versare subito nel piatto di portata e gustare caldo accompagnato dal riso al curry tiepido così preparato:
  •  cuocere il riso basmati (nel forno ricoperto di acqua o brodo vegetale, oppure nel cuoci-vapore appoggiato su carta da forno),
  • poco prima che il liquido sia del tutto assorbito aggiungere abbondante curry, un pizzico di sale e una noce di burro.
  • Al termine della cottura porre il riso in una ciotolina di piccole dimensione, schiacciandolo leggermente con la forchetta e poi versarlo sul piatto in modo da formare una piccola cupola.






domenica 8 agosto 2010

chiuso per ferie..dei figli!!!!!

Da oggi e sino al 23 agosto non avrete notizie delle mie ricette perché lo strumento indispensabile per posterle, la macchina fotografica, è sequestrata dai figli che pertono per le vacanze.

Diario di viaggio da Rodi

Il caldo e il bisogno di riposo non mi hanno permesso di compilare un diario di viaggio in tempo reale, durante il mio soggiorno a Rodi : provvedrò cercando di ricostruirne le tappe pricipali, aiutandomi con i ricordi, l'aiuto del marito e le foto scattate ( circa 400).
Ringrazio i miei compagni di vaiggio, il primo luogo Gianni  il marito, il cognato preferito Mario  ( valido ed indispensabile cicerone che, essendo di madre lingua, non solo ci ha fatto da interprete ma ci ha  reso partecipi anche delle più piccole sfumature delle tradizioni greche, in particolare quelle legate al cibo) e mia sorella Lia, con i quali ho condiviso queste due settimane in allegria e serenità, godendo delle meraviglie del luogo e di un'atmosfera di assoluta libertà.




30 giugno 2010

Partenza di tutta la truppa, da Milano Malpensa e arriva a Rodi alle 21.00 ora locale, ritiro dell'auto e via ......alla volta di Lindos: sistemazione presso la casa affittata, accolti da Pete, prezioso riferimento durante tutto il soggiorno. L'abitazione aveva tutte le caratteristiche delle case di Lindos, con soppalco ligneo per i letti, affacciata su un cortile decorato con chochlàki e circandata da un muro di protezione.





































01 luglio 2010

Dopo un buon sonno ristoratore ci siamo svegliati circondati da una pace assoluta, immersi nella luce abbagliante del sole e con grande sorpresa abbiamo scoperto l'incanto che ci avrebbe accompagnati per tutta la nostra vacanza; dal patio, ricoperto del caratteristico pavimento e circondata dal muro di protezione, quasi a rendere più preziosa la vista, lo sguardo spaziava sul bianco abbacicante delle case da un lato e sulla splendida insenatura dall'altra.



















02 luglio 2010
La voglia di mare è tale che nello stesso giorno ci stendiamo al sole su due diverse spiagge, Stegna la mattina e godendoci poi gli ultimi raggi di sole su quella di Araki.



03 e 08  luglio 2010

Rodi non è soltanto mare e sole, nell'intera isola si scoprono le tracce di una storia plurimillenaria, che affonda le sue radici nel mito, sfiora le principali vicende dell'epoca classica, affronta i fulgori dell'impero di Bisanzio, conosce una lunghissima dominazione turca e nella prima metà del XX secolo la breve dominazione italiana. Tali vestigia si incontrano in tutt'isola, ma la massima concentrazione la ritroviamo nella città di Rodi nella quale si respira ancora un'aria cosmopolita, non per la molteplicità dei turisti ma per la varietà  dei suoi monumenti, dei diversi quartieri, delle mille botteghe.
 La prima cosa che ci colpisce al nostro arrivo in città sono le mura, già di epoca bizantina, rinforzate all'inizio del XIV secolo dai cavalieri di S. Giovanni, la cui traccia più significativa è la Strada dei Cavalieri, un vero gioiello.
All'esterno delle mura si presenta agli occhi del visitatore il Mandraki, l'antico porto della città,  con i tre mulini e al cui ingresso era posto il legendario Colosso ( una delle sette meraviglie del mondo): alle spalle del porto la lunga passeggiata, sulla quale si affacciano molteplici locali, centro dela vita notturna della città.
Di notevole impatto visivo, affolato e denso di atmosfere orientali, il quantiere turco,  conserva il suo fascino grazie ai minarete, alle moschee, ai vicoli stretti e alle botteghe stipate di ogni genere di mercanzia, proprio come il Bazaar di Istambul;  ma il quantiere non è solo vicoli e negozi, esiste infatti la biblioteca turca Hafiz Ahmet Aga ed il grande Turkika Loutrà ( bagno turco).
Per ultimo, e non per importanza, il Palati Megalon Magistron ( palazzo del Gran Maestro), il cui aspetto atuale risale alla ricostruzione italiana del 1939/40, che pur inglobando porzioni originali dell'edificio, ne ha in gran parte alterato l'impianto originale operando un restauro non certo conservativo.
L'edificio,costruito su due piani, presenta al piano terra un bel museo di arte antica e bizantina e numerose vestigia riconducibili ai Cavalieri di S. Giovanni, mentre al primo piano, pregevoli mosaici di epoche diverse sono stati inglobati in rifacimenti che non li valorizzano.








 4 luglio 2010

Dopo un'intera mattinata sulla spiaggia di Lindos, la voglia di scoprire l'interno prende il sopravvento e allora andiamo alla ricerca di due monasteri greco-ortodossi, Asklipiio e Ipsenis, il primo abitato da suore e l'altro considerato uno dei più antichi dell'isola. scoperti casualente su una cartina  geografica.

                               

                               

                                

                               

5 luglio 2010

Prasonision, punta estrema dell'isola, collegata alla terra ferma da un istmo, paradiso dei surfisti dove il vento soffia ininterrotamente ed il mare sembra quasi l'oceano Atlantico. La spiaggia, formata da una  lingua di terra che si affaccia sul mare da due parti, è lunga quasi un chilometro e oltre centro metri nel punto più stretto: lo spazio pullula di tavole da windsurf , deltaplani, bambini con aquiloni. Quello che appare agli occhi di chi si stende sulla sabbia sottile è un mondo colorato, dove surfisti di tutte le età si cimentano in mille evoluzioni.

                                 

                                 


                                  

6 luglio 2010

L'intera giornata è dedicata alla visita delle "Valle delle Farfalle - Petaloudes". Da aprile  e per tutta l'estate le farfalle Callimorpha quadripunctaria sciamano e si concentrano e migliaia in questa valle all'interno dell'isola. La visita alla valle è regolamentata ed i controlli sono severissimi, perché le farfalle non devono essere disturbate avendo necessità, in questo periodo dell'anno,di mantenere al minimo le loro funzioni vitali ed anche il confondersi con la corteccia  degli alberi; basta però un movimento impercettibile perchè si alzino in volo dispiegando le ali che, al loro interno sono rosse. Abbiamo avuto la fortuna di vederne uno sciame in volo perché inseguite da un piccolo mammifero, verosimilmente una faina. All'interno del parco i visitatori si muovono con discrezione ed  i bambini, rapiti  da tale spettacolo, si sforzano di parlare sottovoce. L'ambiente è ben curato ed i percorsi,  fatti dagli scout italiani durante la prima metà del secolo scorso, mantengono ancora il loro aspetto originale.     

       


7 e 12 luglio 2010
La spiaggia di Glistra ( la scivolosa) è stata per noi una delle più belle visitate anche se, come dice il nome può essere fatale... e lo è stata per Mario che è finito in acqua rimettendoci sia il cellulare che  ( cosa peggiore!!!) la macchina fotografica oltre che tutto il contenuto del portafigli che ci ha costretti a emulare Totò in un suo celebre film. Questo non ci ha dissuasi comunque dal tornare a Glistra affascinati dalla trasparenza dell'acqua e dalla conformazione delle rocce. Non sempre comunque dietro l'angolo si cela una natura incontaminata.



Appagati da un mare tanto bello, nel pomeriggio ci  siamo dedicati alla visita dell'acropoli di Lindos, di vasto interesse storico in quanto i suoi resti ricoprono un arco cronologicocompreso che va  dal II millenio a C.  all'età bizzantina. Un po' di amaro ci ha lasciato constatare che i restauri fatti durante la dominazione italiana, nella prima metà del secolo scorso, hanno creato problemi ed in parte danneggiato il monumento.
La cosa che lascia invece affascinati è proprio la compresenza di edifici di epoche così diverse e nello stesso tempo tutte bellissime in quanto testimonianza del proprio tempo, non ultima la nicchia dove sembra sia stata posta la "Vittoria di Samotracia", oggi esposta al Louvre. Ma la cosa più stupefacente, che ci fa riflettere del perché questo punto di Lindos è stato scelto nei mellenni per edificare i monumenti più significativi della città, è la vista che si gode, per la quale non esistono parole apprppriate per descriverla.
Ultima nota: l'acesa all'Acropoli è doveroso farla a dorso di asino, in cui punto di raccolta si trova all'ingresso di Lindos ed è una vera attrattiva turistica...... provare per credere.




9 luglio 2010
Belissima giornata di sole limpido: la nostra meta è il complesso  delle terme di Kallithea, vicino a Falirakion, esempio di archittetura coloniale, realizzato nel 1929 in puro stile eclettico dove cofluiscono elementi  della tradizione classica, bizantina, ottamana e persino cavalleresca. ma altrettanto affascinante è il mare cristallino, e  le spiaggie che si trovano nelle immediate vicinanze.

10 luglio 2010

Lindos - la Baia di S. Paolo ( Agios Pavlos) : il luogo più suggestivo di tutta l'isola sia per il significato religioso (dove secondo la tradizione sarebbe approdato l'apostolo Paoloper convertire gli abitanti al cristianesimo) che per la particolarità dell'insenatura.


Il pomeriggio è dedicato ad un'escursiane al promontorio roccioso di Monolithos il cui nome significa "roccia singola", nota anche come akra Agios Georgios ( S. Giorgio) o Frurio (roccaforte). Sulla sommità dello stesso, a strapiombo sul mare, i Cavalieri di Rodi , nela seconda metà del XV secolo, ampliarono e rafforzarono un a rocca di età precedente , i cui resti sono ancora visibili oggi. Per accedere alla sommità si usufruisc di una strtta scala sacavata nella roccia. Raggiunta la cima la vista non ha eguali ed il momento migliore per spaziare da capo Fournoi alle isole dell' 'Egeo che si perdono sino  all'orizzonte è senz'altro il tramonto quando tutto si tinge d'oro.




11 luglio 2010

Oggi giornata dedicata al giro completo dell'isola senza una meta precisa: ci ncuriosisce capire com'è l'interno e la costa occidentale che ci riserva alcune sorprese, in particolare la chiesa di Agios Pataleion a Siana  ed il reperimento di un'anguria .... "raccolta direttamente nel campo prima dell'arrivo del contadino!!!"


   

13 luglio 2010

Penultimo giorno prima di partire: cerchiamo di visitre la maggior parte di cose possibili e allora decidiamo di fare un bagno nelle spledide acque della Baia di Anthony Queen ( dedicata all'attore dopo avere girato " I cannoni di Navarone" nel 1961 proprio qui) ed il pomeriggio lo passiamo sul Monte Filerimos ( facendo il pic-nic in mezzo di decine di pavoni ormai resi domestici dalla presenza dei turisti).Il pomeriggio termna con la visita  al  monastero bizzantino e la salita alla collina di fronte, con grande croce, la cui strada è intervallata dalle stazioni dela via crucis,  costruite  dagli italiani durante la loro dominazione del secolo scorso.  
14 luglio 2010

Ultimo giorno di vacanze: la partenza dell'aereo la sera ci permette un ultimo bagno nella Baia di S. Paolo, come ricordo di questo viaggio che ci ha permesso di godere non solo del mare e della natura di questa fantastica isola,  ma anche di capire la sua storia, così complessa, attraverso le testimonianze che i numerosi monumenti ci trasmettono. E allora cosa c'è di meglio che salutarci davanti ad un buon pranzo, godendoci l'ultima vista di questa baia stupenda che vale l'intero viaggio!!! 




P.S.

Pensavata che un'amante della cultura del cibo come me si dimenticasse di parlare della cucina greca in tutte le sue espressioni?!!! Ecco di seguito le immagini di quanto abbiamo potuto gustare e sperimentare in questi 15 giorni di vacanza.

Tiropita

Una confezione di pasta phillo,
feta,

ricetta semplice,  eseguita da Mario ( al 50% greco)




Rassegna di piatti e prodotti locali

Le famose olive greche

Pita : piccole focacce insaporite con vari tipi di spezie

Giyros pita : simile al Kebab ma molto meno speziato e di gusto più delicato

Pastitzo : simile alla nostra pasta al forno ma con un sugo molto aromatizzato.