martedì 12 giugno 2012

Lisbona : pastéis de Belem

Quante volte capita che una parola, un'immagine, in profumo fa riemergere dalla nostra mente ricordi ormai dimenticati:è quanto mi è successo alcuni giorni fa ascoltando distrattamente un servizio televisivo sul Portogallo. In un istante mi sono ricordata di un viaggio fatto a Lisbona, in una calda primavera di più di dieci anni fa. 
Lisbona non è città dai grandi monumenti, dai musei con importanti opere d'arte, è piuttosto un luogo dove perdersi nelle sue strade tutte saliscendi, rimanere estasiati dalle sue chiese, dai suoi azulejos.


Un fascino tutto particolare riveste il quartiere dell' Alfama, il  più antico di Lisbona che si dispiega sul pendio racchiuso tra il Castello di São Jorge ed il fiume Tago: il suo nome viene dall'arabo Al-hamma, che significa "fontane" o "bagni".



Il quartiere comprende molti importanti monumenti storici, nonché un gran numero di ristoranti e bar in cui si suona il fado. Il grande terremoto del 1755 non distrusse il quartiere (anche grazie alla sua posizione elevata che la protesse dal maremoto), che mantenne e continua a mantenere il suo antico carattere di pittoresco labirinto di vicoli e piazzette. L'Alfama rimane una tra le aree più vivaci ed originali della città, piena appunto di locali tradizionali dove si può gustare l'ottima cucina lisboeta e ascoltare il fado, la tipica malinconica musica portoghese.Tra le varie chiese dell'Alfama c'è la Cattedrale di Lisbona (XII e XIV secolo), la più antica della città, situata nella parte occidentale del quartiere. Di particolare fascino è il Convento di Sao Vincente di Foracon con i suoi ricchi azulejos.



Tra gli edifici storici da ricordare c'è il caffè   "A Brasileira" : il locale fu aperto da Adriano Telles il 19 novembre 1905 come negozio per la vendita del "vero caffè brasiliano" ma il negozio vendeva molti altri prodotti, come olio, farina, tè, diversi tipi di peperoncino e di vino. È stato il primo locale a servire la bica, una tazzina di caffè molto forte, simile a un espresso.Fu ristrutturato nel 1908 e poi nel 1922, diventando un vero e proprio bar. Gli interni vennero decorati in stile Arte Déco. Nel 1997 le autorità portoghesi, per decreto, classificarono "A Brasileira" nel "Patrimonio architettonico portoghese", come "Immobile di interesse pubblico".È sempre stato meta di intellettuali, inclusi il poeta Fernando Pessoa :  una statua in bronzo che lo raffigura  è stata posata all'esterno del caffè.



Ma senz'altro una menzione particolare merita il quartiere di Santa Maria di  Belem, con la sua Torre, il Monumento alle Scoperte


 e il Monastero dos Jerominos in stile manuelino dove, nella cappella del chiosco, riposano le spoglie dello scrittore Fernando Pessoa.


Durante la visita di Belem  non bisogna dimenticare di fare una capatina alla pasticceria "pasteis de Belem"  attiva dal 1837, i cui locali sono ricoperti di splendidi azulejos e dove è possibile gustare i "Pastéis de Belem", deliziosi dolcini di pasta sfoglia ripieni di una delicata crema.


"Pastéis de Belem"


una confezione di pasta sfoglia
  • 0,5 dl d'acqua
  • 150 g di zucchero
  • 1 cucchiaio da minestra di farina
  • 2,5 dl di latte
  • 4 rossi d'uovo
  • 1 chiara d'uovo
  • 10/12 pirottini di carta
  • fare scaldare l'acqua con lo zucchero sino a che si addensi e faccia il filo, 
  • a parte diluire la farina in poco latte freddo poi unire il latte restante, i rosse e la chiara d'uovo (prima ben sbattuti), 
  • aggiungere lo zucchero diluito nell'acqua e porre la casseruola in un bagno maria facendo cuocere per 10-12 minuti senza mai smettere di mescolare, 
  • con questo composto riempire le formine già foderate di pasta e fare cuocere in forno caldo (250°) per circa 25 minuti.










6 commenti:

  1. Bellissimo post. Ho sentito parlare di queste dolce e della sua storia. Volevo provarlo.

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  2. ciao Simonetta ho scoperta che avevi la ricetta di questi dolci portoghesi che mi ispirano....ti sono venuti una favola prendo la riricetta se posso per provarla, ti auguro un buon fine settimana e grazie della ricetta

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  3. Ciao Simonetta, ti ho scoperta con l'abbecedario e questo tuo post mi è piaciuto molto. Ci hai mostrato Lisbona come un museo a cielo aperto e credo che sia magnifica proprio per questo. Complimenti per i pasteis, i tuoi sono venuti bruniti come dovrebbero essere, i miei erano ottimi ma il mio forno li ha lasciati più pallidi. A presto
    Resy

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  4. Ma che splendido post!!! Fantastiche foto e bellissima la tua descrizione di Lisbona!
    Grazie Simonetta!
    Un abbraccio grande!

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  5. Ciao! Benvenuta a bordo di questa carovana :-)
    Grazie per aver partecipato, questa tappa non sarebbe stata la stessa senza tutti voi! Ecco il resoconto di tutte le ricette che hanno partecipato: http://abcincucina.blogspot.com.es/2013/02/c-come-canja.html e, se ti sei divertita, ora via con la valigia in Romania!
    Aiu'

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  6. Simonetta ma che bel reportage hai fatto di Lisboa! Abbiamo preso un caffè anche al Brasileira bellissimo posto, anche se ho bevuto caffè migliori altrove! Anche io dovendo fare la ricetta delle pasteis ho guardato in rete un sacco di ricette ma poi ho capito che ognuno metteva una crema diversa, quindi io ho messo la mia, ma sicuramente proverò la versione con l'acqua e quella con la panna :-D

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