mercoledì 19 settembre 2012

MTChallenge Settembre 2012 : la torta pasqualina

E' la prima volta che partecipo a MTchallenge, perché le sfide proposte mi hanno sempre un po' intimorito in quanto non mi sono mai sentita in grado di competere con blogger veramente brave. Di fronte alla sfida di settembre però l'orgoglio delle origini ha preso il sopravvento e allora mi sono cimentata nella preparazione della "Torta pasqualina" o più semplicemente della  "Pasqualina" il più alto esempio dell'inventiva  dei liguri ( o meglio delle donne liguri) che hanno sempre sopperito alla mancanza di materie prime ricche con la preparazione di gustosi ripieni a base soprattutto di verdure. Della ricetta presentata dalla brava Vitto non ho cambiato niente anche perché ritengo che i piatti della tradizione non debbano essere assolutamente rivisitati: certo non avevo a disposizione né la Prescinseua     (cagliata), né il " preboggión" ( mescolanza di erbe selvatiche, particolarmente saporite e tenere nel periodo immediatamente successivo alla fine dell'inverno che mi suscita ricordi d'infanzia quando mia madre andava a raccoglierli ed era per me momento di svago prima dei compiti), ma l'ho sostituito con delle ottime e tenere "gèe" (bietole). Devo ringraziare Vitto del suggerimento di aggiungere alla ricotta un po' di yogurt greco   (che non manca mai in casa mia). Nel fotografie appare una teglia di alluminio, molto "vissuta" e anche parecchio macchiata, ma è un vero cimelio ( a occhio e croce dovrebbe avere circa cinquant'anni): si tratta della teglia nella quale mia madre cuoceva delle ottime verdure ripiene qui.
Di seguito riporto la ricetta esatta di Vitto, la sfida naturalmente consiste nel renderla il più possibile  uguale all'originale. Siccome sono molto severa con me stessa, penso che la sfoglia non sia riuscita al meglio ma, l'importante è partecipare, o no!!!!!! 



teglia di 25 cm di diametro

Sfoglia

300 gr di manitoba
30 gr di olio evo ligure
75 ml di acqua
75 ml di vino bianco secco
sale q.b.

Ripieno

1.300/1.500 gr di bietoline
250 gr di ricotta
2 cucchiai di yogurt greco
50 gr di parmigiano
1 cipolla bianca piuttosto piccola
4 uova
erba  persa (maggiorana)
olio evo ligure
sale

  • lavorare energicamente la farina con l'acqua, il vino, l'olio ed un pizzico di sale, sino a formare una pasta elastica ma non appiccicosa ( la manitoba facilita l'operazione),

  • formare cinque palline di pasta e fare riposare per almeno 30 minuti,

  • pulire le bietole, farle lessare, 
  • fare appassire in due cucchiai di olio la cipolla, aggiungere le bietole, precedentemente strizzate, fare asciugare l'umidità,
  • insaporire con la maggiorana,

  • amalgamare alla ricotta lo yogurt, il parmigiano e la maggiorana,

  • stendere una ad una le cinque palline di pasta,rigorosamente con il mattarello, formando una sfoglia sottilissima,

  • ungere la teglia, adagiare la prima sfoglia che deve avere debordare leggermente dalla teglia,
  • spennellare la sfoglia con l'olio e adagiarvi sopra l'altra sfoglia,

  • versare il composto di bietole e poi quello a base di ricotta,

  • con il dorso di un cucchiaio formare degli incavi e adagiarvi le uova intere,

  • a questo punto coprire con la terza sfoglia e spennellarla con l'olio,

  • adagiare la quarta sfoglia, ripiegare le sfoglie verso l'interno, in modo che tutto il composto sia sigillato ma lasciare una piccola apertura nella quale verrà inserita una cannuccia( da bibite), nella quale verrà soffiata l'aria sino al punto che le due sfoglie si gonfino e si separino,

  • chiudere velocemente e ripetere l'operazione per la quinta sfoglia ( terza per la copertura), 
  • cuocere in forno preriscaldata a 180° per 50 minuti circa e comunque sino a quando la pasta non sarà dorata,
  • appena tolta la torta dal forno spennellare la superficie con olio,
  • servire tiepida.




con questa ricetta partecipo a MTChallenge di settembre 2012



6 commenti:

  1. al volo, che son di corsa e non ho il tempo per lasciarti un commento come si deve (ma poi passo): non sai come sono contenta di ritrovarti all'mtc. Ti aspettavo da un sacco!
    grazie davvero e a dopo
    ale

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  2. e meno male che non ti sentivi all'altezza...esecuzione perfetta. Ciao a presto.

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  3. sono pienamente d'accordo con te sul rispetto della tradizione: lo trovo un atto doveroso, nei confronti di una saggezza che si è tramandata di generazione in generazione, oltre che un modo efficace ed immediato di entrare in diretto contatto con la storia di un popolo e di un territorio. Non a caso, questo è -forse- l'emmetichallenge più "rigoroso", con una fantasia che normalmente è al potere che invece è trattenuta dal desiderio di imparare e di conoscere i segreti delle cucine degli altri. Perchè è anche vero che l'identità nazionale che ci manca si vede anche in questo campo: abbiamo una tradizione regionale così ben connotata, oltre che così ricca, che spesso avventurarsi nelle preparazioni di altre regioni italiane è l'equivalente di un viaggio in terre lontane. E poi c'è questo aspetto così domestico, così privato, così intimo, che è quello della cucina di famiglia, la stessa di cui parli tu, nella quale alla ricetta si intrecciano memorie e oggetti che parlano di casa: la mamma che raccoglieva le erbe per il prebuggiun, la teglia di famiglia, quelle gèe che solo noi sappiamo cosa significhino :-) con quel sapore inconfondibile che altrove le rende un contorno un po' triste, da noi le trasforma in un ripieno da grandi occasioni. La tua pasqualina è un po' anche la mia, perchè uguale è l'atmosfera che le circonda, teglia compresa :-)
    ci hai fatto un grande regalo, grazie!

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  4. un bel Mt challenge, mi unisco anche io ai complimenti degli altri commentatori conta anche come fare la ricetta il contesto oltre che il risultato fotografico

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  5. benvenuta nell'mtc, e lo hai fatto con una pasqualina di tutto rispetto!
    quella teglia profuma di casa e di tradizione, è stupenda!

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  6. Simo eccoti qui e che bella Pasqualina!
    Il testo "usato" è veramente mitico e anche io conservo certe attrezzature che mai e poi mai mi sognerei di sostituire!
    Il matterello di ulivo per esempio è pieno di ricordi e le donne di casa ci fanno compagnia mentre lavoriamo. E' un bel modo di ricordare chi materialmente non può più impastare al nostro fianco!

    Mi sa che sei pignola perchè la pasta mi sembra riuscita benissimo!
    Ciao, Vitto

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