Breve viaggio a Parigi per visitare luoghi non proprio turistici e immergersi nell'atmosfera delle feste prima della calca dei giorni vicini all'8 dicembre: filo conduttore di questa tappa nella città che più amo, insieme a Roma, sono i "passages" e le sedi storiche dei grandi magazzini "Galerie Lafayette" e "Printemps".
I passages, nati alla fine del XVII, possono considerarsi la prima forma di galleria commerciale coperta: comparsi infatti per la prima volta a Parigi verso
la fine del Settecento, sino alla prima metà dell'Ottocento vivono il loro periodo di massima diffusione.
In
questi anni, grazie anche all'aumento demografico, i seppur numerosi negozi
parigini non riuscivano a soddisfare la crescente domanda di beni. Inoltre la
città si presentava con strade strette e scomode, senza né marciapiedi né
fognature, pervasa da violenza e caos. Questa situazione portò gran parte dei
commercianti parigini ad abbandonare il centro cittadino, per instaurare i loro
negozi principalmente nella periferia nord della capitale francese.
Fu dunque
chiara la necessità di ridefinire e risanare il centro cittadino. Ciò avvenne
in parte con l'edificazione dei passages che, nella visione degli architetti
post-rivoluzionari, dovevano rappresentare uno spazio democratico (perché
potenzialmente accessibile a tutti) e allo stesso tempo fondere la funzione
commerciale con l'intrattenimento (presentavano infatti luoghi di ristoro, come
bar e ristoranti, e di spettacolo, principalmente teatri).
I passages sono contraddistinti da un
massiccio utilizzo di vetro e
ferro, materiali che lo sviluppo dell'industrializzazione aveva reso disponibili
su larga scala. Inoltre, essendo tipicamente materiali "moderni", conferivano un aspetto
moderno all'intera costruzione, andando a rappresentare la grande soddisfazione
dell'uomo ottocentesco per il proprio sviluppo tecnologico.
Altra
caratteristica era l'adozione in un vasto spazio dell'illuminazione a gas, che
sostituì quella a olio.
Infine il
passage modificò completamente il significato dell'acquisto per una parte
consistente della popolazione. Infatti la boghersia,
frequentatrice classica del passage, trasfò l'acquisto in occasione per
vestirsi in modo elegante, per vedere e farsi vedere. Caratteristica che
coincise con la voglia di questa classe, in forte ascesa sul piano sociale, di
possedere nuovi beni per accrescere e affermare il proprio status sociale.
Il maggior numero di Passages si trova nel 2° Arrondissement, anche se il più antico a quello del Palais Royal (nel 1° arrondissement) con la lottizzazione dei suoi giardini, da parte del Duca d'Orléan nel 1786, al fine di intascare gli affitti dei negozi che vi si installarono.
Un vero gioiello è la Galerie Vivviene con il suo aspetto un po' retro
che incrocia la Galerie Cobert, caratterizzata da una magnifica prospettiva
ed una piccola statua di Venere posata sotto la rotonda.
Infine Passage de Panorama, primo luogo pubblico della capitale illuminato a gas. All'interno della galleria è possibile imbattersi una una vestigia del passato "L'arbre a Cennelle" con la sua bella vetrata
e numerosi negozi di filatelia e di vecchi libri.
Boulevard Haussman,la lunga arteria che prende il nome dal Prefetto della Senna che volle il rinnovamento topografico della capitale francese creando i grandi assi stradali: è qui che si trovano, l'una a fianco all'altra, le sedi storiche dei due grandi magazzini, "Galerie Lafayette"
e "Printemps"
nati alla fine del XIX secolo e che, nel periodo natalizio si vestano festa attirando una folla sterminata di parigini e turisti in cerca di un regalo originale (o solo costoso in quest'epoca di omologazione e globalizzazione). Vale comunque la pena ammirare sia gli addobbi sia le facciate originali.
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